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SF90 XX Stradale e SF90 XX Spider: nuove versioni speciali ad alte prestazioni

È stata presentata oggi la SF90 XX Stradale, nuova versione speciale basata sulla SF90 Stradale, insieme alla spider SF90 XX Spider dotata di tetto rigido retrattile (RHT).

Le due vetture V8 PHEV verranno prodotte in edizione limitata rispettivamente a 799 e 599 esemplari e rappresentano la versione più innovativa ed estrema del concetto di “versione speciale”, cioè di quelle Ferrari volte a esasperare le prestazioni di alcuni modelli di gamma.

Caratteristiche

MOTOPROPULSORE

La SF90 XX Stradale eredita l’impostazione PHEV tipica di SF90 Stradale e SF90 Spider, in cui il motore V8 endotermico è integrato a tre motori elettrici, due indipendenti sull’assale anteriore e uno al posteriore tra motore e cambio. Tale configurazione permette alla vettura di raggiungere la potenza di 1030 cv (+30 cv rispetto alla SF90 Stradale), posizionandosi come nuovo riferimento in termini di prestazioni.

MOTORE ENDOTERMICO

Grazie ai suoi 797 cv, il motore V8 turbo in posizione centrale-posteriore della SF90 XX Stradale sposta ancora più in alto il limite prestazionale di quest’architettura. Il punto di partenza è il propulsore della SF90 Stradale, che in questa versione assume il codice F154FB e viene reso ancor più efficiente tramite la lucidatura dei condotti di aspirazione e scarico, nonché l’adozione di nuovi pistoni e lavorazioni specifiche eseguite sulla camera di combustione per aumentare il rapporto di compressione. La rimozione dell’impianto d’aria secondario ha poi permesso di ridurre il peso del motore di ben 3,5 kg rispetto all’applicazione precedente.

SOUND MOTORE

La riprogettazione del sound della SF90 XX Stradale ne esalta l’anima racing, elevandola alla sua massima espressione. Per potenziare l’intensità e celebrare la timbrica del V8 a tutti i regimi sono stati ottimizzati i condotti del sistema a tubo caldo, che trasmette in abitacolo le pulsazioni di combustione, esaltando le frequenze più elevate per offrire la massima evoluzione del V8 Ferrari.

Tramite l’uso di materiali innovativi è stato possibile migliorare la trasparenza acustica del sistema: il risultato è un’esplosione di ricchezza sonora dell’iconico V8 Ferrari. La linea di collegamento al polmone di aspirazione è stata avvicinata al parafiamma e, di conseguenza, all’abitacolo, affinché gli occupanti possano godere di armoniche più roche e graffianti che raccontano quanta aria viene aspirata dal motore in proporzione alla coppia richiesta. Sempre sul circuito di aspirazione, il risuonatore è stato avvicinato al motore, così da aumentarne armonia e intensità.

Lavorando su entrambi i rami del sistema a tubo caldo si è ottenuto un netto miglioramento della qualità sonora, che dà il meglio di sé ai medi regimi. Man mano che ci si avvicina al limitatore, laddove la vettura esprime il suo massimo potenziale, le modifiche all’impianto hanno permesso un ulteriore incremento di qualità e intensità crescenti e lineari.

MOTORI ELETTRICI

Al pari della SF90 Stradale, anche la SF90 XX Stradale è dotata di tre motori elettrici, uno posto tra il motore endotermico e il cambio e due sull’assale anteriore, che in questo caso esprimono un massimo di 233 cv (171 kW) grazie alla logica brevettata di dinamica del veicolo di ‘extra boost’, novità assoluta per le vetture stradali del Cavallino Rampante. Una batteria con tecnologia ad alte prestazioni a ioni di litio alimenta i tre motori e garantisce un’autonomia di 25 km in modalità full-electric. A motore termico spento, i motori anteriori permettono alla vettura di raggiungere una velocità massima di 135 km/h.

La logica di controllo gestisce in maniera ottimale i flussi di potenza privilegiando di volta in volta efficienza o prestazioni. Agendo su un apposito selettore al volante denominato ‘eManettino’ è possibile selezionare quattro modalità di gestione della power unit: in modalità ‘eDrive’ il motore termico resta spento e la trazione è affidata al solo assale anteriore elettrico; in ‘Hybrid’ la logica di controllo privilegia l’utilizzo dell’energia presente nella batteria e gestisce in autonomia le transizioni, massimizzando così l’autonomia in marcia elettrica; in ‘Performance’ il motore endotermico è sempre acceso e privilegia la ripetibilità della prestazione rispetto al raggiungimento del suo picco; in ‘Qualifying’ si raggiunge la massima potenza del sistema grazie a una logica di controllo che favorisce l’ottenimento delle prestazioni, anche tramite la nuovissima funzionalità di ‘extra boost’.

CAMBIO

Il cambio a doppia frizione e otto rapporti introdotto per la prima volta nella gamma Ferrari sulla SF90 Stradale viene riconfermato su SF90 XX Stradale e SF90 XX Spider. Cambiano invece notevolmente le logiche di cambiata: le vetture utilizzano infatti quelle, brevettate, introdotte sulla Ferrari Daytona SP3 per ottenere profili di accelerazione dinamica più coinvolgenti. Inoltre, la nuova logica migliora il sound in cambiata, introducendo un suono in rilascio dallo scarico tipico della guida prestazionale ai regimi medio/alti.

A tale scopo, si è studiata una nuova e specifica calibrazione del motore, che lavora in sinergia con la logica di controllo del cambio: rispetto alla SF90 Stradale è stata rivista la sequenza delle attuazioni e il ciclo di pressione in camera di combustione è stato ottimizzato in modo da massimizzare l’intensità del sound in cambiata proprio quando avviene il rilascio che permette l’azionamento del cambio.

AERODINAMICA

Le prestazioni aerodinamiche della SF90 XX Stradale sono le più alte mai raggiunte da una Ferrari stradale, comparabili solo a quelle della supercar LaFerrari. Rispetto alla SF90 Stradale il carico verticale massimo è raddoppiato, per un maggior grip e una netta riduzione del tempo sul giro a Fiorano. Tale risultato, che deriva dall’ineguagliabile esperienza della Casa di Maranello nel mondo delle corse, è basato sul ripensamento della gestione dei flussi di raffreddamento delle componenti termiche ed elettriche, nonché sulla riprogettazione del vano motore dovuto all’aumento della potenza massima disponibile.

Dal punto di vista aerodinamico, l’elemento caratterizzante è senza dubbio l’ala fissa posteriore studiata, testata e sviluppata sulle vetture del ‘Programma XX’: tale strumento, dalle enormi potenzialità, è stato perfettamente integrato nei volumi della vettura grazie alla grande sinergia con il Centro Stile Ferrari. La sua forma è dettata dalla necessità di guidare puntualmente l’interazione del campo generato dall’ala con il sistema di pressioni e contropressioni sviluppato intorno allo shut-off Gurney.

Tale elemento, anch’esso riprogettato, gestisce con efficacia il compromesso tra carico e resistenza ed è dotato di due configurazioni; in quella LD (Low Drag) si innalza, carenando la parte fissa e minimizzando la resistenza a favore delle prestazioni longitudinali, mentre nella HD (High Downforce) si abbassa, chiudendo il soffiaggio e consentendo così al flusso di colpire la parte fissa. Si viene così a generare una zona di sovrappressione che, oltre a generare carico verticale posteriore, impone al flusso in arrivo una componente verticale, permettendo così alla vettura di esprimere il massimo carico aerodinamico posteriore, pari a 315 kg a 250 km/h.

Il motore termico beneficia di un maggior raffreddamento grazie all’aumento di efficacia dei radiatori anteriori. Anche il nuovo layout del fondo è stato ottimizzato per aumentare l’estrazione d’aria dai radiatori davanti alle ruote anteriori. Il disegno delle aperture laterali inferiori del paraurti, già presenti sulla SF90 Stradale, è stato invece maggiorato per diminuire la contropressione.

La contemporanea gestione dell’aumento di potenza e carico verticale ha posto i progettisti di fronte a una sfida nuova, per far fronte alla quale è stato ribaltato il layout del radiatore deputato a raffreddare la parte elettrica, aumentandone così l’efficacia, ed è stata chiusa parte del fondo vettura, ampliando la superficie utile a generare carico all’anteriore. Quest’architettura spiccatamente corsaiola è condivisa – non a caso – con la nuovissima 296 GT3.

La diversa inclinazione del radiatore anteriore ha migliorato i coefficienti aerodinamici, generando al contempo flussi d’aria calda in uscita dal cofano gestiti da due S-Duct posti sul lato dell’evacuazione sul cofano.

Tramite uno scoop posto sul posteriore, di fronte all’ingresso della presa d’aria degli intercooler si è resa invece più dolce l’espansione del flusso diretto ai radiatori. Nel vano motore l’aria viene richiamata da tre aperture, di cui una è sopra la bocca degli intercooler, una seconda è trasversale al cofano e la terza è rappresentata da una coppia di condotti posti lateralmente ai piloni dell’ala fissa.

La vettura beneficia di uno splitter di dimensioni più generose rispetto a quelle dell’analogo elemento della SF90 Stradale, definite attraverso un dettagliato studio in galleria del vento. Tale elemento genera un flusso energetico sotto la vettura che viene poi sfruttato dal fondo riprogettato. Il diffusore anteriore maggiorato contribuisce ad aumentare la deportanza di oltre 45 kg a 250 km/h, lavorando in sinergia con i generatori di vortici che sono stati riprogettati. Il carico generato dal fondo viene stabilizzato e moltiplicato da superfici di carrozzeria adeguatamente modellate.

Come già accennato, gli S-Duct contribuiscono alla generazione di carico anteriore, che solo grazie a essi cresce del 20% rispetto alla SF90 Stradale. Fondamentale è stata l’introduzione dei louver sul passaruota anteriore, che permettono estrazione dinamica di flusso dal vano ruota, riuscendo così a far raggiungere alla vettura un valore totale di deportanza anteriore pari a 325 kg alla velocità massima.

DINAMICA VEICOLO

Lo sviluppo della SF90 XX Stradale ha mirato alla creazione della Ferrari stradale dotata delle migliori prestazioni assolute, di un eccellente divertimento di guida nonché del completo mantenimento delle funzionalità del powertrain ibrido della SF90 Stradale. Sulla SF90 XX Stradale riveste notevole importanza la fruibilità delle prestazioni, in particolare la capacità della marcia elettrica di consentire prestazioni sorprendenti in utilizzo urbano ed extraurbano – la velocità massima in modalità ‘eDrive’ è di 135 km/h.

Il passaggio tra marcia elettrica e ibrida è gestito fluidamente tramite il coordinamento dell’assale anteriore elettrico, del DCT a otto rapporti, del motore elettrico al posteriore e del V8 termico in modo da garantire una progressione continua nell’accelerazione e da rendere disponibile la potenza del powertrain nel minor tempo possibile.

La funzionalità di Torque Vectoring, nonché il recupero di energia in frenata e rilascio, sono disponibili in tutte le configurazioni; su SF90 XX Stradale debutta il Ferrari Dynamic Enhancer in versione 2.0, anch’esso attivo in tutte le posizioni del Manettino e in tutte le condizioni di aderenza. I diversi sistemi vengono gestiti dal sistema electronic Side Slip Control (eSSC) 1.0.

Una grande novità è rappresentata dall’introduzione del controllore ‘ABS evo’ che aveva debuttato sulla 296 GTB, il quale garantisce grazie alla sua integrazione con il sensore 6W-CDS non solo un miglioramento della performance, ma anche una maggiore ripetibilità della frenata prestazionale in condizioni di asciutto. Tale controllore si attiva in condizioni di alta aderenza e nelle posizioni Manettino da ‘Race’ in su per sfruttare i dati provenienti dal sensore 6W-CDS al fine di ottenere una stima precisa della velocità della vettura. È così possibile determinare lo slittamento delle ruote e ottimizzare di conseguenza la distribuzione di frenata.

Ne consegue che la vettura può sfruttare al meglio la forza longitudinale degli pneumatici sia in condizioni di frenata in rettilineo che in combinato, laddove l’asse posteriore è sottoposto a un compromesso tra la prestazione di frenata longitudinale e la stabilità laterale. Il sistema massimizza la ripetibilità della manovra attorno a un valore bersaglio, riducendo le dispersioni dovute a tolleranze dei componenti o a variabilità di condizioni. Tale controllore, in definitiva, permette alla SF90 XX Stradale di frenare più tardi e in maniera più ripetibile, esaltandone così l’handling in pista.

Il sensore 6W-CDS suindicato fornisce un maggior numero di informazioni rispetto a quello finora utilizzato: in particolare, grazie alla misura delle accelerazioni sui 3 assi (x, y, z) e delle relative velocità di rotazione, consente a tutti i controllori di dinamica veicolo di determinare la condizione dinamica della vettura in maniera molto più precisa ottimizzandone gli interventi.

Inoltre, fa il proprio debutto su SF90 XX Stradale la logica di controllo ‘extra boost’ di diretta derivazione F1 che garantisce potenza aggiuntiva per una finestra di tempo di durata definita. L’obiettivo di questo software, attivo solo in posizione ‘Qualifying’ dell’eManettino, è infatti di erogare un picco di potenza di durata opportuna che garantisce da solo un vantaggio nel tempo sul giro a Fiorano pari a 0,25 secondi. La logica alterna l’erogazione in fasi di picco e mantenimento, monitorando anche lo stato dei componenti in modo tale da ottimizzare il profilo di erogazione della potenza elettrica.

La disponibilità della potenza aggiuntiva è visualizzabile tramite un indicatore ad arco sul tachimetro che mostra gli utilizzi residui di ‘extra boost’, per un massimo di trenta. La logica di controllo garantisce la fruibilità di tale soluzione per almeno un giro di pista in base alle sue peculiarità, grazie a un’individuazione di tipo euristico dei punti del tracciato in cui conviene utilizzare il surplus di potenza, escludendo invece le zone in cui non sarebbe conveniente.

L’assetto della vettura presenta rigidezze elastiche e angoli cinematici dedicati, volti a ottimizzarne il comportamento al limite. L’incremento di performance laterale rispetto alla SF90 Stradale è pari al 9% in condizioni di handling prestazionale, merito soprattutto del maggior carico aerodinamico. Il gradiente di rollio è stato ridotto del 10%, per una miglior gestione dei moti di cassa.

In virtù del carico aerodinamico incrementato rispetto alla SF90 Stradale e alle conseguenti decelerazioni più elevate, si è intervenuto sull’impianto frenante della SF90 XX Stradale, che conserva la pinza ‘Aero’ all’anteriore a fronte di una completa riprogettazione dei dischi volta ad aumentarne la capacità radiante. Al posteriore invece, oltre ad aver aumentato il diametro di dischi e pastiglie freno a 390 mm, sono state impiegate pastiglie full material per massimizzarne la superficie a contatto e migliorarne il coefficiente d’attrito.

ESTERNI ed INTERNI

Una delle caratteristiche più distintive del design della SF90 XX Stradale è senza dubbio l’ala fissa al posteriore. Il volume della coda, rivisitato per favorirne l’aerodinamicità, risulta più slanciato donando così alla silhouette un carattere a coda lunga tipico delle vetture da competizione. Anche le prese d’aria per gli intercooler crescono di dimensioni e convogliano l’aria verso le masse radianti con più efficienza.

Il frontale della SF90 XX Stradale mantiene la caratteristica forma a freccia; i proiettori, il cui profilo superiore è stato abbassato, si integrano al suo interno grazie a due nuovi profili alari verticali. Nasce così un linguaggio più geometrico, in linea con lo spirito della vettura. Altro tratto distintivo del frontale sono i due imponenti profili alari che dominano gli ingressi d’aria, elementi otticamente sospesi che conferiscono alla vettura una percezione di larghezza e adesione all’asfalto unica.

Il posteriore è caratterizzato dalla coda a forma di trimarano, che incorpora anche i due scarichi centrali. Rispetto alla SF90 Stradale vi sono due sfoghi più imponenti disposti dietro le ruote. Per enfatizzare visivamente la larghezza del posteriore si è intervenuto sul concetto di layer. Uno di essi è rappresentato dall’ala fissa, che non si vede su una Ferrari stradale dalla F50 del 1995; il secondo è invece il profilo in tinta carrozzeria che avvolge una barra luminosa in grado di stravolgere il concetto di twin lights della SF90 Stradale. Il terzo, già anche sulla SF90 Stradale, è rappresentato dallo spoiler soffiato combinato all’ala mobile o shut-off Gurney.

In tutta la vettura e ancor più nella sua parte inferiore spiccano gli elementi in fibra di carbonio, volti a sottolinearne gli aspetti tecnici. Altri elementi connotativi sono gli sfoghi d’aria di forma quadrangolare arrotondata, presenti sul cofano anteriore e posteriore, che si prestano a diventare parte della livrea. Sono pensati come tocchi di colore che si armonizzano per contrasto con gli elementi laterali dell’ala posteriore in fibra di carbonio. La vettura è dotata di cerchi specifici a stella volvente in cui spiccano pinne aerodinamiche in rilievo.

Il principio che ha guidato la progettazione degli interni della SF90 XX Stradale è stato quello di enfatizzare l’aspetto racing dell’abitacolo attraverso azioni mirate a una significativa riduzione di peso. Le aree di maggior intervento sono state pannelli porta, tunnel e tappeti, semplificati dal punto di vista formale e materico, privilegiando tessuti tecnici e, nelle parti funzionali, fibra di carbonio. La parte superiore della plancia è in Alcantara®, mentre la zona inferiore è stata trattata con un tessuto tecnico. Entrambe le sellature sono ispirate al mondo delle corse.

In questo post stiamo riportando alcuni estratti di un bellissimo articolo della Redazione AutoScout24 del 29/06/2023, dedicato alla presentazione della nuova SF90 XX Stradale.

La SF90 XX Stradale rappresenta la versione più estrema della SF90 Stradale; i suoi criteri di progettazione sono perciò quelli di una vettura da pista di cui viene assicurata anche l’omologazione su strada. La vettura non è tuttavia solo una versione speciale; rappresenta infatti il primo modello del ‘Programma XX’ che varca i cancelli dell’Azienda per trasferire dal mondo racing il massimo della tecnologia, efficienza aerodinamica e potenza del Cavallino Rampante su strada. La SF90 XX Stradale, disegnata dal Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni, integra i principi ingegneristici che stanno alla base della SF90 Stradale e li estremizza. Grazie alla stretta sinergia tra il Centro Stile e il reparto tecnico sono stati eseguiti interventi molto significativi, mirati prevalentemente a incrementare il carico aerodinamico della vettura d’origine.

La vettura appartiene concettualmente al ‘Programma XX’: i suoi connotati, frutto di un linguaggio di design incisivo e radicale, sono pertanto ancora più estremi. La SF90 XX Stradale presenta codici stilistici volti a far emergere soprattutto il suo carattere volto alla prestazione pura, mantenendo tuttavia la pulizia formale della progenitrice; di qui la scelta di non dissimulare prese e sfoghi d’aria, che fanno parte del lessico tipico delle auto da corsa. Su questa vettura, le soluzioni tecniche diventano elementi connotativi: le tre branchie presenti sul parafango anteriore e su quello posteriore della SF90 XX Stradale sono stilemi tipici del codice Ferrari, come nel caso della F12tdf.

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